Modica
Modica… “un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sperone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all’altro”
Gesualdo Bufalino “Argo, il cieco ovvero I sogni della memoria”
Itinerari
- Mezza giornata – durata max 2 ore
Visita guidata del Duomo di San Giorgio, passeggiata per i quartieri medievali della città, visita della Casa Natale di Salvatore Quasimodo (Premio Nobel per la Letteratura nel 1959), della chiesa di Santa Maria di Betlemme e del Duomo di San Pietro.
Il cioccolato è il fiore all’occhiello della città, nel caso in cui lo si gradisca, è possibile concludere la visita della città con una ricca e gratuita degustazione a base di cioccolato modicano. - Intera giornata – durata max 4 ore
Visita guidata del Duomo di San Giorgio, del Castello dei Conti, passeggiata per i quartieri medievali della città, visita della Casa Natale di Salvatore Quasimodo (Premio Nobel per la Letteratura nel 1959), della chiesetta rupestre di San Nicolò Inferiore, della chiesa di Santa Maria di Betlemme, del Duomo di San Pietro e della Cripta di San Domenico.
Il cioccolato è il fiore all’occhiello della città, nel caso in cui lo si gradisca, è possibile concludere la visita della città con una ricca e gratuita degustazione a base di cioccolato modicano.
Informazioni generali sulla città
Modica conta poco più di 55.000 abitanti e sorge nell’area meridionale dei monti iblei, a circa 10 km da Ragusa, capoluogo di provincia. Scelta dai Sicani, e poi dai Siculi, per la sua particolare posizione che ne faceva un sito inespugnabile, le prime tracce della città risalgono al periodo neolitico, intorno al 1400 A.C.
Verso la metà del VII secolo A.C. furono i Greci a fare la loro prima comparsa. Fu città decumana al tempo di Roma assieme alla vicina Ibla. Nel 827 i Musulmani diedero inizio alla conquista della Sicilia; Modica fu espugnata nel 844-45. Durante i due secoli della dominazione, la città accrebbe la propria importanza agricola e commerciale. Poi, nel 1091, fu conquistata da Ruggero d’Altavilla ed ebbe inizio la storia di quella che fu la Contea di Modica. Con la conquista sveva della Sicilia, Modica fu incamerata al demanio, in un primo tempo, per essere, successivamente concessa in feudo alla famiglia Mosca. Sopravvenuta la dominazione aragonese, i Mosca ebbero la riconferma dell’investitura, e nel 1296, a seguito del matrimonio tra Isabella Mosca e Manfredi di Chiaramente, la Contea passò ai Chiaramente e a loro rimase per quasi un secolo; tale periodo fu, senza dubbio, il più splendido di tutta la sua storia. In meno di un secolo, sorsero chiese, monasteri, palazzi e castelli. Nel 1392 alla famiglia Chiaramente successe un altro nobile casato: quello dei Cabrera.
Nel 1474, Modica fu teatro di un orribile delitto, consumato all’insegna dell’odio di razza, in cui trovarono la morte 360 esseri umani colpevoli di appartenere alla razza ebraica.
Nel 1480 la Contea passò agli Henriquez, in virtù di un matrimonio con una Cabrera, fino a quando, nel 1702, per l’alto tradimento da parte di Giovan Tommaso Henriquez, venne incamerata al demanio reale. Nel 1860, finalmente, venne incorporata al Regno d’Italia.
La morfologia dell’odierna città può essere sintetizzata in tre aree: Modica Alta, le cui costruzioni quasi scalano le rocce della montagna; Modica Bassa, giù nella valle, dove un tempo scorrevano i due fiumi Ianni Mauro e Pozzo dei Pruni, poi ricoperti a causa delle numerose alluvioni, e dove è ora situato il Corso Umberto, principale strada e sito storico della città; Modica Sorda, la parte nuova della città, prevalentemente conosciuta per le numerose attività commerciali.
L’aspetto prevalente del centro storico è il tardo barocco, quasi interamente risalente al dopo-terremoto (1693).
Il paesaggio, prevalentemente montuoso e collinare, è caratterizzato dalla campagna iblea, contraddistinta, tra le altre cose dai tipici “muri a secco”.
L’economia della zona è principalmente basata sulla produzione di olive, carrube, cereali, legumi e sull’allevamento; un prodotto unico e straordinario è rappresentato dal cioccolato di Modica, preparato secondo un’antica ricetta azteca. L’industria turistica assume una grande rilevanza nella provincia poiché Modica nel 2002 è stata inserita fra i siti Patrimonio dell’Umanità (UNESCO).