Ragusa
“Ragusa Ibla e’ splendida. Appollaiata in cima ad una collina che sovrasta una vallata coperta di rigogliosa vegetazione di alberi di carrubo e fichi d’india, sembra sia stata scolpita sul gessoso, bianco calcare sul quale e’ situata”
Alison Grinter – TNT Magazine
Itinerari
- Mezza giornata-durata max 2 ore
Visita guidata del Portale di S. Giorgio, dei Giardini Iblei con le sue chiese, della Chiesa di S. Giuseppe, degli esterni di Palazzo Arezzo Donnafugata, del Circolo di Conversazione, di Piazza Duomo e del Duomo di S. Giorgio, per concludere con Palazzo La Rocca. - Intera giornata – durata max 4 ore
Visita della Cattedrale di San Giovanni a Ragusa Superiore, degli esterni di Palazzo Bertini, della chiesa di Santa Maria delle Scale con il suo magnifico panorama su Ibla, degli esterni di Palazzo Nicastro o della Cancelleria, della chiesa della Madonna dell’Itria, degli esterni di Palazzo Cosentini, della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, di Palazzo La Rocca, del Duomo di San Giorgio, degli esterni del Circolo di Conversazione e di Palazzo Arezzo Donnafugata, della chiesa di San Giuseppe per finire con i Giardini iblei e il Portale di San Giorgio vecchio.
Informazioni generali sulla città
Capoluogo di provincia, Ragusa sorge sul versante meridionale dei Monti Iblei, ad un’altitudine di 502 metri sul livello del mare, e conta una popolazione di circa 72.000 abitanti.
La città vanta origini antichissime che risalgono al XIV secolo A.C., quando i Siculi abitarono la collina di Ibla. Una necropoli greca risalente al VI secolo A.C. testimonia la successiva presenza di un gruppo di Greci di Camarina.
Nel 330 D.C. Ragusa passò sotto la dominazione bizantina e vi rimase per circa cinque secoli, nel corso dei quali i bizantini fortificarono la città. Nel IX secolo fu conquistata dagli Arabi che vi introdussero, come in tutta la Sicilia, nuove e importanti colture.
Ai saraceni successero i Normanni che, scesi in Sicilia nel 1060, completarono in trenta anni la conquista dell’intera isola e Ragusa, divenuta Contea fu assegnata da Ruggero I al figlio Goffredo, primo conte di Ragusa. Nel 1296 fu conquistata dagli Angioini che pochi anni dopo furono cacciati con la rivolta del Vespro (1282).
Uno degli avvenimenti più ricchi di sviluppo per la Contea fu, a cominciare dal 1452, la concessione delle terre in enfiteusi, un contratto agrario che assicurava al titolare la disponibilità di un fondo con l’obbligo di migliorarlo, dietro pagamento di un canone annuo in natura o in denaro. Dalla concessione temporanea si passò presto alla vitalizia e ciò condusse ad una radicale trasformazione dell’economia locale col conseguente scardinamento del sistema feudale e la nascita di una robusta classe di imprenditori agricoli chiamati “massari”. Nacquero così due elementi che ancora caratterizzano il territorio: la masseria e i muri a secco.
Il tragico terremoto del 1693 distrusse la città. La città odierna si divide in due zone: Ragusa Ibla, dal tracciato medievale con strade strette e tortuose ma di aspetto settecentesco dovuto alla quasi totale ricostruzione dopo il gravissimo terremoto del 1693, e Ragusa Superiore, con pianta regolare a scacchiera e aspetto moderno.
L’economia della città si basa principalmente sull’agricoltura (orticoltura, olive), allevamento turismo, industria leggera e piccoli giacimenti di petrolio. Ragusa insieme ad altre sette città del Val di Noto è stata inserita nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.